A poche settimane dall’inaugurazione della 56. Esposizione Internazionale d’Arte, il Padiglione Italia di Vincenzo Trione è pronto a presentarsi al pubblico: ecco le nostre anticipazioni.
A due settimane dall’apertura di uno degli eventi artistici più famosi al mondo, il Padiglione dedicato all’Italia si appresta ad arricchire la sterminata offerta espositiva dell’imminente Biennale di Venezia. Fin dal titolo, il curatore Vincenzo Trione esplicita la scelta ambiziosa di ripercorrere un linguaggio che unisce la storia del nostro Paese a quella collettiva.
Il progetto Codice Italia si pone in un regime di continuità con le linee generali della 56. Esposizione Internazionale d’Arte, stabilite dal direttore Okwui Enwezor: memoria, valori identitari, eredità storica e apertura al futuro sono alcuni dei capisaldi individuati da Trione per costruire una mostra complessa, che presenta ben quindici artisti, tra passato recente e stretta contemporaneità.
I nomi dei protagonisti evocano il forte desiderio di innovare il linguaggio dell’arte nell’ambito di un confronto sempre vivo con la Storia. Jannis Kounellis, Mimmo Paladino e Nino Longobardi testimoniano l’esperienza di Arte Povera e Transavanguardia; Claudio Parmiggiani e Paolo Gioli, grandi isolati, richiamano la difficoltà di inscrivere Antonio Biasiucci, Giuseppe Caccavale e Andrea Aquilanti in tendenze precise, mentre Aldo Tambellini eredita le neoavanguardie del dopoguerra.
C’è anche spazio per le ultime generazioni e i grandi protagonisti del panorama internazionale, rappresentati da Alis/Filliol, Francesco Barocco, Marzia Migliora, Luca Monterastelli, Nicola Samorì e Vanessa Beecroft.
L’effetto finale è – verosimilmente – un accostamento stratificato di media differenti (pittura, scultura, fotografia, video e performance) che affolleranno il Padiglione ospitato dalle Tese delle Vergini all’Arsenale, con stimolanti riflessioni sul futuro valore della Memoria.