La capitale spagnola dedica all’artista svizzero una preziosa rassegna. Tra disegni e sculture, un colpo d’occhio essenziale sulla poetica di un emblema del Novecento.
Ancora per un paio di settimane sarà possibile ammirare i capolavori di Alberto Giacometti, presentati in terra madrilena. Fino al 3 maggio, la Fundación Canal ospita Giacometti. El hombre que mira, un’esposizione prestigiosa e raccolta, che celebra l’approccio creativo dell’artista svizzero attraverso una selezione di capolavori emblematici.
Grazie a un allestimento chiaro ed esplicativo, le opere di Giacometti valicano i confini di genere, alternando al tratto manuale la tecnica scultorea. Il fulcro della rassegna è costituito da un centinaio di eccezionali disegni custoditi dalla Fondazione Giacometti, co-produttrice dell’iniziativa.
Realizzati con l’inchiostro blu e rosso della penna a sfera o abbozzati in fretta su materiali di fortuna, come fogli di taccuino o carta riciclata, molti degli schizzi in mostra hanno ritrovato l’antico splendore grazie all’intervento di restauro sostenuto dalla Fundación Canal.
L’attenzione alla figura umana da parte dell’artista ricorre anche nelle celebri sculture, presentate ancora una volta al pubblico come testimonianza del grande spirito di osservazione di Giacometti e dell’attitudine a fornire una propria, inconfondibile lettura della realtà dopo averla indagata a lungo.
Per questo, il disegno preparatorio diventa il punto di partenza imprescindibile da cui prende avvio il gesto creativo dell’artista.
Gli studi di corpi umani, teste, occhi attraversano l’intera produzione di Giacometti, come attestato dalle sei sezioni che compongono l’esposizione e che raggruppano il lavoro dell’artista per soggetti e aree d’indagine anatomica.
I modelli prediletti da Giacometti – la moglie Annette e il fratello Diego – si indovinano in alcuni tratti disegnati e confermano la necessità dell’artista di salvaguardare la propria vicinanza al modello, oggetto e soggetto dello sguardo.