iGuzzini ha scelto di “adottare” l'Ultima Cena, il dipinto murale realizzato da Leonardo nel refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il nuovo impianto d'illuminazione facilita la lettura dell'opera e ne favorisce la corretta conservazione.
Nella giornata di ieri, è stata presentato l’intervento di illuminotecnica realizzato a titolo gratuito da iGuzzini per l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, che più in generale ha interessato tutto il volume interno del refettorio di Santa Maria delle Grazie, la celebre chiesa bramantesca di Milano.
La differenza nella percezione del capolavoro leonardesco è balzata subito agli occhi: il nuovo impianto presenta una tonalità di luce molto più affine al colore delle fonti naturali – il sole, primo tra tutti – esaltando la gamma dei rossi e dei colori caldi presenti nel dipinto murale.
Il tutto, senza comunque abbassare la vividezza degli azzurri e dei verdi nelle vesti dei personaggi, nè conferire una generale gradazione giallognola all’opera. Chi pensa che le luci a LED siano “fredde”, insomma, avrà modo di ricredersi.
Alla realizzazione del progetto hanno contribuito sia iGuzzini – con il proprio know how tecnico, già messo a punto in diversi interventi museali – sia enti e figure professionali strettamente legate alla storia dell’arte.
L’intervento di illuminotecnica aveva infatti l’obiettivo di favorire non solo una migliore lettura delle cromie del Cenacolo, ma anche e soprattutto la restituzione della sua profondità prospettiva. La rappresentazione illusionistica è al centro delle riflessioni di Leonardo da Vinci, primo pittore fiorentino a elaborare la celebre tecnica dello sfumato: più che uno stile, l’applicazione artistica delle sue osservazioni sul pulviscolo atmosferico e la relativa qualità della luce, man mano che i piani della rappresentazione vengono distanziati.
La scatola prospettica ha ora riacquisito tutta la sua profondità, mentre balzano agli occhi la tavola imbandita e il dramma che vi si consuma; con quel senso di sbalordimento che doveva essere così comune negli osservatori dell’epoca.
A causa della scelta sperimentale di Leonardo da Vinci, che tentò di eseguire il dipinto murale “a secco” e avvicinarsi alla pittura a olio su tavola, sin dall’epoca del Vasari il Cenacolo ha preso a deteriorarsi a ritmi preoccupanti. Ai giorni nostri, quello che ne rimane deve essere mantenuto in un’atmosfera con parametri termo-igrometrici costanti: 20-25 °C di temperatura e 50-55% di umidità relativa.
La proposta di iGuzzini di realizzare un impianto di illuminazione a LED, quindi, ha un valore strategico per la ricezione attuale dell’opera, come pure per il suo futuro. È stato già verificato come i nuovi apparecchi, nel pieno del loro funzionamento, restino più freddi delle plafoniere fluorescenti di circa 4°C. Soprattutto, le luci a LED non riscaldano l’aria circostante.