Nei sotterranei di Piazza Oberdan, negli anni Venti fu costruito un albergo diurno in stile Liberty. Dopo anni di abbandono, l’architettura tornerà a rivivere grazie aduna convenzione tra il Comune di Milano e il FAI.
A Milano, i lavori di riqualificazione di Piazza Oberdan proseguono con il recupero dell’ex Albergo Diurno, inattivo ormai dal 1985. Simbolo dello stile Liberty della Milano di primo Novecento, custode delle storie dei tanti milanesi e viaggiatori che passarono per le sue sale tra gli anni Venti e il secondo dopoguerra, fu progettato dall’architetto Piero Portaluppi e realizzato nei sotterranei della piazza tra il 1924 e il 1926.
L’Albergo Diurno era aperto – appunto – solo di giorno, dalla 7 alle 23; offriva al pubblico una serie di servizi, dalle terme al barbiere, dalla lavanderia allo studio fotografico, che si estendevano su una superficie di oltre mille metri quadri, tra corridoi ariosi, decorazioni liberty, fontane e statue d’ispirazione classica.
Qualche giorno fa, il Comune di Milano ha siglato un accordo con il FAI – Fondo Ambiente Italiano per il recupero e il rilancio culturale dello stabile che sarà, infine, restituito alla città in tutto il suo splendore.
Nel 2014, l’ex Albergo Diurno di Piazza Oberdan era stato eccezionalmente aperto al pubblico proprio dal FAI durante le Giornate di Primavera: in quell’occasione, i 6500 visitatori avevano dato prova del grande interesse nei confronti della storia e dell’architettura della struttura.
Il recupero conterà parzialmente su una raccolta fondi e prevede la pulizia, il riordino e il consolidamento dei locali; in programma anche la sostituzione della pavimentazione e la riapertura dei lucernai che, qualche anno fa, furono ricoperti di asfalto all’esterno per ragioni di sicurezza. Oltre alle operazioni di restauro, il FAI risveglierà l’ex Albergo Diurno con l’organizzazione di mostre ed eventi culturali.