Ricorre oggi l’anniversario della nascita di un'icona del cinema americano. Eroe rude ma generoso, le interpretazioni di John Wayne hanno fatto la storia del genere western.
Sarebbe ultracentenario l’indimenticabile John Wayne, al tempo Marion Mitchell Morrison, nato in Iowa 108 anni fa. Esordì come attore nel cinema muto degli anni Venti e, ancora giovanissimo, fece un incontro che gli avrebbe cambiato la vita: quello con il regista John Ford, di cui sarebbe diventato l’interprete preferito.
Il 1930 fu l’anno della svolta. Nelle vesti del protagonista del western Il grande sentiero, Wayne guadagnò anche il nome d’arte che lo rese celebre e cominciò la sua scalata al successo, grazie soprattutto all’amicizia con Ford, che lo diresse nei suoi ruoli più famosi. Da Ombre rosse (1939) a Il massacro di Fort Apache (1948) fino a Un uomo tranquillo (1952), John Wayne collezionò numerose interpretazioni nel ruolo di eroe rude ma dal cuore buono.
Nonostante la sua intensa carriera, l’attore ricevette soltanto un Oscar per Il Grinta nel 1970. La sua ultima parte risale al 1976 nel film Il pistolero diretto da Don Siegel, una sorta di testamento cinematografico in cui Wayne prestò il volto a un anziano pistolero di grande fama ma affetto da un cancro incurabile. L’attore morirà della stessa malattia nel 1979.