I coreografi francesi Adrien M / Claire B hanno inventato scenografie digitali e interattive per esibizioni di danza contemporanea ad alto tasso di tecnologia avanzata.
Realtà e mondo virtuale, danza e tecnologie avanzate si fondono magistralmente nello spettacolo Hakanaï, che ha debuttato lo scorso marzo a New York, nel Fishman Theatre di Brooklyn. Originato dall’unione delle parole “uomo” e “sogno”, Hakanaï è un vocabolo giapponese che significa fragilità e transitorietà: come la performance coreografica a cui si riferisce, che avviene in uno spazio scenico impalpabile, incorporeo e mutevole, con il quale la danzatrice interagisce grazie alle nuove tecnologie.
Ai movimenti coreografati del corpo, l’ambiente circostante risponde, modificandosi. I passi di danza diventano veri e propri input digitali, che manipolano le scenografie proiettate sul palco.
L’illusione è possibile grazie a sensori, controller e un software – chiamato eMotion – messo a punto nel 2006 dai coreografi francesi Adrien M / Claire B, al secolo Adrien Mondot e Claire Bardainne.
Hakanaï è l’ultimo degli esperimenti del duo, che da diversi anni sperimenta e interroga i confini tra danza e tecnologia informatica.