La Svizzera intitola alla schietta creatività dell’artista una mostra di sostanza. Dagli anni Settanta ad oggi, in mostra la carriera di Marlene Dumas, all’insegna dell’immediatezza e della fisicità.
La Fondazione Beyeler di Riehen, in Svizzera, ospita fino al 6 settembre Marlene Dumas, una grande retrospettiva dedicata all’omonima artista, icona dell’arte contemporanea. Una serie di dipinti e disegni, uniti a una straordinaria selezione di collage sperimentali, percorrono la produzione creativa della Dumas dagli anni Settanta a oggi, avvicinando le opere degli esordi ai lavori più recenti.
Originaria del Sud Africa, classe 1953, l’artista ha fatto di Amsterdam la sua base operativa. Nota al pubblico e alla critica per il suo stile immediato e di grande effetto, Marlene Dumas ha sempre posto la dimensione corporea al centro della propria indagine artistica. Interessata a cogliere la bellezza della figura umana in tutte le sue forme, l’artista sa combinare provocazione, intimità e delicatezza, anche nei dipinti più truci ed efferati.
Seguendo un percorso cronologico, la rassegna svizzera traccia l’evoluzione dello stile di Dumas, condensando simbolicamente nella prima sala tre opere non riconducibili a un criterio temporale – The Painter (1994), The Sleep of Reason (2009) e The Artist and his Model (2013) – confermando così una sorta di punto fermo nella ricerca dell’artista, al di là della naturale evoluzione del suo stile: resta immutata la fascinazione della pittrice verso la figura umana, in relazione allo spazio.
Tra dipinti e acquarelli, il riferimento alla realtà è una costante imprescindibile. Attingendo alle questioni politiche e sociali, così come a documentazione d’archivio, a immagini tratte dalla stampa e a materiale fotografico privato, la Dumas è capace di tradurre in una pittura di grande impatto gli eventi che la ispirano. Il risultato è un’arte vitale e senza mediazioni, che colpisce i sensi dello spettatore.