Il ciclo di conferenze 'Sharing the World', al padiglione The Waterstone di Intesa Sanpaolo a Expo 2015, giunge questo mercoledì al terzo appuntamento. Con Andrea Moro e le ultime scoperte della biologia sul linguaggio umano.
Linguista e neuroscienziato, Andrea Moro è il protagonista del terzo incontro del ciclo Sharing the World, una serie di otto conferenze promosse da Intesa Sanpaolo per portare all’interno di Expo 2015 gli esperti e i maggiori pensatori della nostra epoca contemporanea; vere e proprie eccellenze nei loro settori, che spaziano dal paesaggio alla filosofia.
L’appuntamento di mercoledì 10 giugno, alle 19:30, è programmatico già dal titolo: Sharing the wor(l)d. La matrice biologica del linguaggio lascia intendere che persino uno degli elementi che più ci caratterizzano in quanto esseri umani, ovvero il dono della parola, non sia un “artificio culturale” in tutto e per tutto, perché avrebbe un fondamento nella nostra stessa biologia.
A dispetto di quanto siamo portati a credere, di fronte alla varietà di lingue – anche parlate in passato – nel mondo, la linguistica contemporanea ha infatti stabilito che tutte le grammatiche obbediscono a dei principi generali.
A questa recente, eccezionale scoperta ha fatto seguito una nuova domanda: se non è possibile “inventare” una nuova lingua dal nulla, per cui i linguaggi parlati dall’uomo sono tanti ma non saranno mai infiniti, come si sono stabiliti questi “principi generali”? Sono frutto del caso, o in qualche modo sono scritti nel nostro DNA?
Il caso passa allora dalla linguistica alla neurobiologica che, grazie alle recenti tecnologie, può studiare il funzionamento del cervello mentre è all’opera. Grazie alle ultime metodologie di ricerca, è stato quindi possibile osservare le reazioni – proprio a livello sinaptico! – dei volontari sotto osservazione, nel momento in cui veniva loro sottoposta una lingua dalla grammatica in tutto e per tutto artificiale.
E concludere che la Torre di Babele è forse più di una vicenda mitologica: i nostri corpi portano ancora le tracce di una matrice comune a tutte le lingue del mondo…