Sino all’8 novembre, lo spazio dello Shed dell’Hangar Bicocca sarà invaso dalle sculture e installazioni “deflagrate” dell’artista messicano Damián Ortega.
Alla Biennale di Venezia del 2003 aveva esposto un maggiolino della Volkswagen sospeso e scomposto, come fosse un fermo immagine di una esplosione, in equilibrio precario tra ordine e caos. L’opera iconica di Damián Ortega torna in Italia, a Milano, negli spazi dell’Hangar Bicocca, che dedica all’artista di Città del Messico la sua prima personale italiana.
L’automobile storica della Volkswagen, Cosmic Thing, è parte della Beetle Trilogy – fulcro della mostra – assieme al film del 2005 Escarabajo, in cui l’artista seppellisce un maggiolino, e alla performance Moby Dick, durante la quale un vecchio Beetle bianco, trainato da un cavo, slitta su un pavimento ricoperto di grasso, mentre l’omonimo brano dei Led Zeppelin fa da colonna sonora.
A cura di Vicente Todolí, la mostra Casino presenta in tutto 19 lavori di Damián Ortega, di piccole e grandi dimensioni, fra sculture, installazioni, film e performance, in cui l’artista esplora il caos di oggetti della quotidianità, decostruisce la realtà con una nota ironica, reinventando il concetto stesso di scultura.
Tra le opere in mostra, è di grande impatto l’installazione Controller of the Universe, una deflagrazione di utensili di origini, all’apparenza, contadine, contenente un riferimento sarcastico a un murales di Diego Rivera del 1934.
La vena ironica che caratterizza la sua ricerca artistica è lampante anche in Hollow/Stuffed: market law, una replica del 2012 in scala ridotta di un modello di sottomarino utilizzato dai Narcos per il trasporto di cocaina. Al suo interno, l’artista ha installato numerosi sacchi di plastica ripieni di sale, un tempo risorsa economica… proprio come oggi è la droga per il Messico.