14 Giugno 2015
L’iconica plasticità dell’artista tedesco trova spazio in una delle chiese della città lagunare. In un connubio di tradizione religiosa e fermenti novecenteschi.
La Scuola dell’Angelo Custode, oggi sede del culto luterano a Venezia, è il suggestivo sfondo della mostra Ernst Barlach: lo scettico – figure di un mondo migliore, promossa dalla Chiesa Evangelica Luterana in concomitanza con la 56esima Biennale d’Arte.
Fino al 13 settembre, 40 opere plastiche e 70 disegni e lavori grafici introdurranno il pubblico all’arte di Barlach, considerato uno degli artisti tedeschi più rappresentativi della prima metà del Novecento.
I suoi soggetti, ritratti o scolpiti, sono portatori di una carica emotiva che evidenzia la sensibilità di Barlach nei confronti del genere umano e degli eventi storici che lo riguardano.
Ritenuta degenerata dai nazisti – che distrussero centinaia di opere – l’arte di Barlach si dimostrò fermamente scettica verso le logiche del consumismo, preferendo loro l’autenticità delle emozioni.
È proprio lo scetticismo improntato alla libertà di pensiero ad accomunare Barlach ai principi della Chiesa Evangelica Luterana, che l’ha scelto come portavoce in una città come Venezia, storicamente aperta al culto luterano.