Cecina dedica una grande mostra allo stile onirico e agli assemblage visionari del celebre artista Jean Tinguely, nato a Friburgo. Nove sculture cinetiche sono dedicate ad altrettanti pensatori influenti.
Si chiuderà domenica 20 settembre l’esposizione Jean Tinguely. I Filosofi, ospitata dalla Fondazione Culturale Hermann Geiger di Cecina, in provincia di Livorno, con il patrocinio dell’Ambasciata di Svizzera in Italia. Dedicata a uno dei maestri del Novecento, la mostra ne ripercorre la poetica attraverso una serie di opere scultoree emblematiche.
Dominano gli spazi della Fondazione nove sculture cinetiche, realizzate da Tinguely nel 1988, intitolate appunto i Filosofi e ispirate agli intellettuali su cui l’artista plasmò le proprie convinzioni politiche, abbandonando il marxismo degli anni giovanili. Esposte per la prima volta al Centre Pompidou di Parigi alla fine degli anni Ottanta, le sculture rispecchiano i tratti stilistici di Tinguely, contraddistinti dall’unione di plasticità e movimento.
Le opere Martin Heidegger, Henri Bergson, Jacob Burckhardt, Friedrich Engels, Pjotr Kropotkin, Wedekind, Ludwig Wittgenstein, Jean-Jacques Rousseau e Wackernagel provengono dal Museum Tinguely di Basilea (nella foto in apertura) e sono il risultato delle note operazioni di assemblage compiute dall’artista a partire da oggetti d’uso quotidiano e materiali di recupero, trasformati in strutture semoventi con cui il pubblico può interagire.
I ritratti dei Filosofi rifiutano qualsiasi forma di convenzione dimostrando ancora una volta l’approccio dissacrante e divertito di Tinguely nei confronti della realtà e dei propri modelli culturali di riferimento. Completano la mostra cinque sedie in legno, vetro colorato e pietre realizzate da Niki de Saint Phalle, moglie e musa dell’artista (nonché artista a sua volta).