Sino al 25 ottobre, il museo MACA di Acri ripercorre la storia dell’arte del Novecento, seguendo le tracce di quegli artisti che, a partire dal blu di Yves Klein, si sono lasciati sedurre dal colore del cielo.
Yves Klein dipingeva le sue tele di blu, ma non un colore qualsiasi: il “suo” blu, un vibrante e luminoso colore oltremare che l’artista aveva fatto brevettare con la sigla IKB (International Klein Blue). Non fu il solo: molti artisti, suoi contemporanei e successori, si sono lasciati incantare dalle qualità estetiche e simboliche del colore del cielo e del mare.
Il MACA – il Museo Arte Contemporanea di Acri, in provincia di Cosenza – inaugura la stagione espositiva estiva con una mostra che, da Yves Klein, attraversa la seconda metà del Novecento, seguendo le ricerche e le sperimentazioni artistiche legate al blu in tutte le sue sfumature. La mostra incontra le opere di Daniel Spoerri, Raymond Hains, César e Mimmo Rotella, che con Klein furono partecipi del movimento del Nouveau Réalisme; la pittura informale di Pierre Alechinsky del Gruppo Cobra e di Hans Hartung; le ricerche optical di Victor Vasarely.
Nel percorso espositivo non potevano mancare i monocromi di Lucio Fontana, che con Yves Klein instaurò una profonda amicizia. E poi ci sono i lavori di Mimmo Paladino, Mario Schifano e Jan Fabre; il blu di Luigi Russolo e Sandro Sergi, precedenti a Klein, e le opere di contemporanei come il Cracking Art Group o il giovane calabrese Giuseppe Lo Schiavo.
In occasione della recente inaugurazione di … nel Blu dipinto di Blu…da Yves Klein, la magia di un colore nell’arte contemporanea, il MACA ha ospitato una performance musicale, in cui i solisti della Magna Graecia Flute Choir hanno eseguito brani popolari di successo, dal pezzo di Domenico Modugno che ha ispirato il titolo della mostra a Il Cielo è sempre più blu di Rino Gaetano, sino al valzer di Johann Strauss, Il Bel Danubio Blu.