1 Giugno 2015
Il celebre scultore britannico è protagonista di un’affascinante retrospettiva allestita in due giardini di Firenze famosi per essere dei veri capolavori all'aria aperta: Boboli e il Giardino Bardini.
Il Museo dei Giardini di Boboli e il Giardino Bardini, splendide aree verdi nel cuore di Firenze, fanno da sfondo alle essenziali sculture di Lynn Chadwick. Retrospettiva per due giardini è il titolo della rassegna che, fino al 30 agosto, coinvolgerà il pubblico in un originale percorso tra architetture naturali e artificiali, all’insegna del connubio fra arte e natura.
24 opere dell’artista britannico scomparso nel 2003 costellano i due parchi fiorentini, mettendo in relazione le caratteristiche monumentali e scenografiche delle location con la passione per l’orografia dimostrata da Chadwick nell’arco della sua lunga carriera.
A cura di Alberto Salvadori, il progetto evidenzia lo stretto legame tra l’architettura dei giardini e l’arte scultorea che caratterizza entrambi i luoghi e che trova la massima realizzazione nell’arte di Chadwick.
Sia il parco ospite della reggia medicea sia l’antico frutteto – poi diventato il Giardino Bardini – traggono infatti la loro bellezza dall’armonia tra natura e interventi architettonici. Le opere dello scultore esaltano la convivenza tra questi due ambiti ripetendo in Italia il fortunato esperimento già condotto a Lypiatt Park, parco inglese che custodisce la quasi totalità delle opere temporaneamente trasferite a Firenze.
La retrospettiva toscana conferma la grandiosità dello stile di Lynn Chadwick, maestro indimenticato della scultura novecentesca. Grazie alle sue forme materiche e rigorose, l’artista raggiunse la fama internazionale nel 1956, ricevendo il premio internazionale per la scultura alla Biennale di Venezia. Oggi le sue opere appartengono alle più importanti collezioni del mondo, come il MoMA di New York e il Centre Pompidou di Parigi.
[Immagine in apertura: Lynn Chadwick, Due figure danzanti (Due figure che ballano) – Dancing Figures (Two Dancing Figures), 1956, Bronzo, 184 x 110 x 69 cm]