20 Giugno 2015
Un’idea per un weekend fuori porta? Il Giardino Monumentale di Valsanzibio che, nella seconda metà del Seicento, fu fonte d’ispirazione per il parco reale di Versailles, con le sue statue, le fontane e i sontuosi giochi d’acqua.
Nel cuore della campagna veneta, tra i Colli Euganei sorge il Giardino Monumentale di Valsanzibio che – non molti sanno – può essere considerato a pieno titolo l’archetipo dei ben più famosi giardini reali di Versailles, che precede storicamente di appena una manciata di anni.
Realizzato a partire dal 1665, il sontuoso giardino barocco a pochi chilometri da Padova fu completato nel 1696, per volere del cardinale veneziano – che divenne poi santo – Gregorio Barbarigo, sulla base del progetto dell’architetto e fontaniere pontificio Luigi Bernini e a seguito di un voto. Fu concepito secondo una complessa simbologia spirituale, in cui ogni elemento doveva concorrere alla celebrazione della funzione salvifica della fede e della potenza divina, che aveva risparmiato dalla peste la sua famiglia.
Il giardino si sviluppa come un percorso di purificazione spirituale, che inizia dal maestoso Padiglione o Portale di Diana, il principale ingresso, passando dal corso d’acqua, per concludersi infine davanti alla villa, nel Piazzale della Fontana detto anche del Fungo, dell’Estasi, o anche delle Rivelazioni. Nel giardino di 10 ettari trovano posto più di 70 statue, un labirinto, fontane con incredibili giochi d’acqua, cascate e laghetti; il tutto, attorniato da oltre cento specie arboree differenti, provenienti da ogni parte del pianeta.
Nominato il più bel giardino d’Italia nel 2003 e il terzo più bello d’Europa nel 2007, la piccola Versailles di Valsanzibio celebra quest’anno i suoi 350 anni con diverse iniziative culturali.