A metà settembre, nelle sale cinematografiche italiane sarà proiettato l'atteso film biografico dedicato ad Amy Winehouse, la cantante londinese scomparsa nel 2011 a soli 27 anni.
Sono trascorsi quattro anni dalla tragica morte di Amy Winehouse, trovata senza vita il 23 luglio del 2011 nella sua casa di Londra. Aveva 27 anni, ma sulle sue spalle magre pesava già il peso del successo e di un’esistenza tormentata, le cui tante ombre tuttora non sono del tutto scomparse. È vero, Amy era nota non soltanto per i suoi due incredibili album – Frank e Back to Black – ma anche per le drammatiche dipendenze, che spesso la facevano balzare agli onori della cronaca contro la sua stessa volontà. Cosa però l’abbia portata a una fine così prematura, non è così facile stabilirlo.
Il regista Asif Kapadia, già vincitore del BAFTA con Senna, ha dichiarato a tal proposito: “È successo qualcosa con Amy Winehouse. E io volevo capire come questo qualcosa potesse essere accaduto proprio davanti ai nostri occhi. Come può una persona morire così al giorno d’oggi? Non si è trattato di un episodio improvviso: in qualche modo sapevamo che sarebbe potuto accadere perché Amy stava percorrendo quella strada”.
Nasce da qui il film biografico AMY, diretto proprio da Kapadia e presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes. Il biopic arriverà in Italia sul finire dell’estate, distribuito da Nexo Digital e Good Films proprio nei giorni che seguono quello che sarebbe stato il completanno della cantante, nata il 14 settembre 1983.
Dal 15 al 17 dello stesso mese, i fan di Amy Winehouse potranno ritrovarsi in sala a celebrare ancora una volta la splendida voce “nera” della carismatica autrice, la cui vita viene ripercorsa da Kapadia attraverso immagini e filmati d’archivio inediti.
Sarà la stessa Amy a raccontarsi, perché Kapadia è partito dall’intuizione che potessero essere proprio le sue canzoni di Amy a creare la trama narrativa del suo lavoro: “Tutto quello che dovevamo fare era svelare quei testi. Questa per me è stata la vera rivelazione: la scrittura di Amy. Tutti sanno come cantava, ma forse solo pochi si rendono conto di quanto scrivesse bene. Ha scritto testi e musica: tutto era suo“.