Potrebbe essere appartenuto ai nazisti tedeschi il rifugio scoperto nella giungla argentina. Il team di archeologi impegnato negli scavi è possibilista e percorre a ritroso la storia di due paesi.
L’ipotesi è intrigante. Le rovine di tre edifici abbandonati, rinvenuti nel cuore della giungla argentina della regione di Misiones, potrebbero testimoniare l’esistenza di costruzioni volute dai gerarchi nazisti per garantirsi un rifugio sicuro, in caso di sconfitta durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lo ha detto lo scorso marzo Daniel Schavelzon, a capo del gruppo di ricercatori dell’università di Buenos Aires coinvolti nello scavo “archeologico” condotto nell’area. E la storia potrebbe dargli ragione. Esistono infatti numerose prove dell’esistenza di ottimi rapporti tra l’Argentina e la Germania negli anni dello scontro e in quelli successivi, basti pensare all’atteggiamento simpatizzante dimostrato dall’Argentina verso la Germania nel corso degli anni Quaranta e l’asilo politico offerto ai criminali di guerra al termine del conflitto.
Gli oggetti recuperati tra le rovine – monete in uso durante il periodo nazista, il frammento di un piatto di porcellana di manifattura tedesca e addirittura una svastica, incisa sulla struttura degli edifici – confermerebbero ulteriormente l’ipotesi. Pare tuttavia che gli edifici di ingegneria europea, con pareti spesse tre metri, dotati di pozzo e di un magazzino per le scorte, non siano mai stati abitati dai gerarchi in fuga. L’avanzamento degli scavi potrebbe fornire le risposte che tutti stanno aspettando.