A quasi 80 anni, l'acclamata protagonista del Padiglione degli Stati Uniti alla Biennale d'Arte si è ripresentata personalmente a Venezia, per l'anteprima mondiale della sua nuova performance.
Scelta per rappresentare gli Stati Uniti all’ultima Biennale d’Arte di Venezia, dal 20 al 22 luglio l’artista Joan Jonas è tornata personalmente nella città lagunare, per presentare in anteprima mondiale la sua nuova performance.
A dispetto dei suoi quasi 80 anni, la pioniera americana della Performance Art e della video arte ha infatti calcato la scena del Teatro Piccolo Arsenale per tre sere consecutive, accompagnata dal pianista e compositore jazz Jason Moran.
La presentazione della performance a Venezia non è casuale, dal momento che l’artista l’ha intesa come il naturale completamento della mostra They Come to Us without a Word, allestita al Padiglione degli Stati Uniti proprio nell’attuale Esposizione Internazionale d’Arte. L’installazione multimediale è già stata premiata con una Menzione speciale, ma ora ha conosciuto un ulteriore sviluppo – promosso dal MIT List Visual Arts Center, in collaborazione con il Teatro Fondamenta Nuove e lo IUAV – nella performance They Come to Us without a Word II, che include musiche composte appositamente da Moran.
Sia l’esibizione dal vivo che il lavoro presente nel Padiglione USA evocano la fragilità della natura in una situazione di veloce mutamento. Condizione “evocata poeticamente nel lavoro attraverso il suono, le luci e l’associazione di immagini di bambini, animali e paesaggi”, ha spiegato la stessa artista.