Addio a Elio Fiorucci, lo stilista che amava la pop art

20 Luglio 2015


Un precursore, non solo nella moda ma rispetto all’intero immaginario popolare. Elio Fiorucci è stato tra i primi a svecchiare l’universo fashion e a creare trend per i più giovani, a credere nell’incontro fra lifestyle e arte contemporanea. L’estate 2015 si porta via un grande nome della moda italiana: all’età di 80 anni, lo stilista è morto nella mattinata di oggi, lunedì 20 luglio, all’interno della sua abitazione in zona Porta Venezia a Milano.

Già con il primo negozio in Galleria Passarella, aperto nel 1967 insieme al padre, aveva dato il via a un’espansione decennale, che l’ha portato a sbarcare in capitali come Londra e New York. Un successo, il suo, dovuto all’intuizione di creare uno stile rivoluzionario e soprattutto riconoscibile per la moda giovane, nel puntare da subito su comunicazione e pubblicità e nell’approdare a un logo divenuto prestissimo un’icona, i due celebri angioletti vittoriani.

Elio Fiorucci è stato un precursore anche nello scommettere sulle connessioni fra moda e arte contemporanea; tanto da invitare, nel 1984, il grande graffitista Keith Haring a dipingere direttamente le pareti del negozio milanese di Galleria Passarella. Aveva anche stretto un rapporto di amicizia nientemeno che con Andy Warhol, in onore del quale organizzò nel 1987 una mitica festa alla discoteca Plastic.

Nel 1990 lo stilista aveva ceduto l’azienda alla società giapponese Edwin International, ma non si era certo ritirato: aveva scelto anzi di impegnarsi in nuove imprese, dal nuovo brand Love Therapy al Progetto Amazzonia, con il WWF.