Si è spento nella notte del 26 luglio il romanziere di Novara, autore di grandi affreschi storici come 'La chimera', con cui ha vinto il Premio Strega. Proprio a maggio era trapelata la notizia della sua candidatura al Nobel per la Letteratura di quest'anno.
“Oggi potrei dire che facevo della Pop Art senza la benché minima consapevolezza. Quando nel 1964 la Pop Art giunse alla Biennale di Venezia, capii che le mie cose non avevano respiro”. Nel giorno in cui tutti piangono la scomparsa del grande scrittore Sebastiano Vassalli, scomparso all’età di 73 anni mentre era ricoverato a Casale Monferrato, riemerge un esordio da pittore che molti non conoscono ancora.
Nato il 24 ottobre 1941 a Genova, da madre toscana e padre lombardo, Vassalli ha vissuto da sempre a Novara.
In un’intervista dello scorso anno, da cui abbiamo tratto anche la citazione in apertura, raccontava ad Antonio Gnoli che non pensava affatto di fare lo scrittore: “Entrai nel giro del Gruppo 63 da pittore. Edoardo Sanguineti presentò, ricordo, dei miei lavori. Feci qualche mostra nelle gallerie milanesi e perfino a Venezia, al Cavallino, dove Peggy Guggenheim comprò una mia piccola opera”. La sua stessa laurea in Lettere, con Cesare Musatti, fu conseguita in effetti con una tesi tra arte e psicoanalisi.
Quell’occhio “educato” all’analisi del reale in effetti torna in tutte le opere del Vassalli scrittore. I cui testi sono meticolosamente ambientati in periodi e comunità – spesso nella stessa pianura novarese in cui l’autore ha vissuto – ricostruiti attraverso un’attenta indagine di ogni componente sociale.
La chimera restituisce così un affresco del Seicento italiano, mentre Marco e Mattio tratteggia il secolo dei Lumi. Addirittura, protagonista di Cuore di pietra è la Casa, presumibilmente quella Villa Bossi di Novara dove lo stesso scrittore ha vissuto per qualche tempo, la cui vicenda a partire da metà Ottocento è l’occasione per ripercorrere la storia della stessa Italia contemporanea.
Una malattia incurabile – un tumore diagnosticato in primavera e tenuto riservato – ha ucciso Vassalli in un momento di particolare successo, a pochi mesi da quando avrebbe ricevuto a Venezia il Premio Campiello alla carriera, con una candidatura al Premio Nobel per la Letteratura che non potrà perorare.