Ha inaugurato durante gli intensi giorni della Biennale, ma continua a far parlare di sé. È un nuovo esperimento artistico, che nasce in Laguna con un padrino d’eccezione, Jonas Mekas.
In un’epoca dominata dall’incredibile potere di internet, un riuscito connubio tra le risorse offerte dal web e la creatività del gesto artistico si trasforma in un successo immediato. Lo sa bene Francesco Urbano Ragazzi, ideatore di The Internet Saga, l’evento presentato in occasione della Biennale d’Arte di Venezia e in corso nella città lagunare fino al 22 novembre.
Quanti metteranno piede nello storico Palazzo Foscari Contarini, edificio a due passi dalla stazione ferroviaria attualmente ospite di un fast food, incontreranno tre interventi pressoché inediti dell’artista Jonas Mekas, leggendario ultra-novantenne antesignano della sperimentazione audiovisiva online e promotore di un approccio rivoluzionario al cinema, grazie a capolavori come Empire e Lost, Lost, Lost.
Dopo aver dato vita, lo scorso maggio, a una straordinaria chiacchierata notturna presso lo Spazio Ridotto – altra sede di The Internet Saga – Mekas è ora presente nell’antico palazzo veneziano con un montaggio video tratto dal Diary online dell’artista, appunti audiovisivi che Mekas annota sul web dal 2006 attraverso la sua videocamera.
La corte esterna accoglie un’opera sonora altrettanto sperimentale, mentre alle finestre sono applicate le vetrofanie di oltre 700 frame tratti dai film del regista. Il tutto, in una straniante convivenza con l’attività del fast food.
[Foto in apertura di Giulio Favotto – Otium]