14 Luglio 2015
Sino al 15 novembre, nella Galleria Palatina di Firenze si rende omaggio all’artista fiorentino Carlo Dolci e al barocco seicentesco. Con prestiti da autorevoli raccolte d'arte pubbliche e private, tra le quali si distingue la collezione della famiglia reale britannica.
Nel 1986, a Palazzo Strozzi fu allestita un’importante mostra che metteva in luce per la prima volta la pittura del Seicento barocco toscano. A quasi trent’anni di distanza da quella storica esposizione, una mostra nella Galleria Palatina di Firenze rende omaggio a Carlo Dolci, che dell’età barocca fu un illustre rappresentante.
Il percorso espositivo si compone di quasi cento opere, tra dipinti, disegni e sculture, assieme a lavori di autori che di Carlo Dolci furono contemporanei e a un nucleo di pitture attribuite a suoi allievi.
Carlo Dolci fu un apprezzato ritrattista, ma non disdegnava la rappresentazione di scene religiose. Tra i dipinti a tema sacro, c’è la sua versione di Salomè con la testa del Battista, che si contraddistingue per intensità e rigore descrittivo.
Esposta per la prima volta in Italia, l’opera proviene dalla Royal Collection – la raccolta d’arte della famiglia reale britannica – e non è l’unica tra le tele presentate a essere custodita in una collezione estera. In mostra, oltre alle opere appartenenti a musei fiorentini, sono tanti i prestiti di collezioni di privati e di importanti musei, come il British Museum di Londra e il Louvre di Parigi.
[Immagine in apertura: Carlo Dolci, Ritratto di Stefano della Bella, 1631, Olio su tela, Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina]