L’aggiornamento annuale dei siti considerati Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO vede l’Italia ancora una volta protagonista, con l'inserimento nella prestigiosa lista di un insieme di architetture di Palermo, Cefalù e Monreale.
Anche quest’anno l’UNESCO – United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization – ha reso noti i nomi dei luoghi meritevoli di accedere alla World Heritage List, la prestigiosa lista dei Patrimoni dell’Umanità. L’Italia, nazione che vanta già 50 siti inclusi nel prezioso elenco, ha ricevuto un ulteriore riconoscimento grazie alla Sicilia e all’affascinante area palermitana.
Da pochi giorni, infatti, sette complessi monumentali di Palermo – insieme a due fra le più suggestive cattedrali della regione – fanno salire a otto il numero di meraviglie protette dalla Convenzione Unesco nell’isola.
Il nuovo sito, che riunisce la Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale (nell’immagine in apertura), rispetta i valori di universalità, unicità e insostituibilità – parametri essenziali per l’ammissione alla lista di tesori architettonici e naturalistici sparsi per il globo.
I sette monumenti di Palermo sono la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e quella di Santa Maria dell’Ammiraglio – conosciuta come chiesa della Martorana – la chiesa di San Cataldo, la cattedrale, il palazzo della Zisa, il Ponte dell’Ammiraglio e il Palazzo Reale con la cappella Palatina, in eccellente stato di conservazione.
Rara testimonianza di convivenza e scambio tra due culture eterogenee come quelle araba e normanna, il sito palermitano rappresenta un unicum artistico, sintesi della tradizione islamica-bizantina, romana e latina. La Sicilia assume così il primato tra le regioni italiane a più alta densità di siti UNESCO seguita dalla Toscana, che ne conta a sua volta sette, confermando l’importanza dell’incredibile patrimonio culturale posseduto dal nostro Paese.