L’impatto di Instagram sul mercato dell’arte e sul collezionismo è in crescita. Artisti, case d’asta, fiere e gallerie d’arte usano il social per “esporre” opere e vendere arte alle nuove generazioni di collezionisti.
Lo scorso aprile, l’ex 007 Pierce Brosnan si fa fotografare nello showroom della casa d’aste Phillips, in posa con una chaise longue in alluminio del designer australiano Marc Newson. Lo scatto (in apertura dell’articolo) è pubblicato sul suo profilo Instagram con la didascalia “Let the bidding commence”, che tradotto suona più o meno come “Che le offerte abbiano inizio.”
Qualche giorno dopo, la storica casa d’aste inglese raggiunge una cifra mai toccata prima per un oggetto di design, aggiudicando il pezzo di Newson per 3,7 milioni di dollari. Una coincidenza? Può darsi. “È difficile pensare che ci sia una correlazione diretta tra la foto su Instragram di Pierce Brosnan e il record di vendita, ma certamente ha reso la seduta più desiderabile”, ha dichiarato qualche giorno fa al New York Times Megan Newscome, direttore della digital strategy per Phillips.
L’impatto crescente di Instagram sul mercato dell’arte e sul collezionismo è ormai una realtà assodata, considerato che il caso Brosnan non è isolato, ma si colloca in un recente trend che vede artisti, case d’asta, fiere e gallerie d’arte “esporre” e, a quanto pare, anche vendere opere a giovani collezionisti, abituati a usare lo smartphone e i social per qualsiasi necessità. Anche per scoprire e comprare arte.