Dalla guerriglia urbana alla fotografia di paesaggio

25 Agosto 2015

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Una natura lieve, quieta ed evanescente incornicia sbuffi di fumo colorato, che si sollevano verso il cielo sino a dissolversi nel pulviscolo appena percettibile del passaggio circostante. È la serie fotografica Silence/Shapes, che Filippo Minelli ha realizzato a partire dal 2009.

Adoperando i fumogeni – simbolo delle violenze e delle guerriglie urbane di oggi – come mezzo artistico per creare paesaggi di grande effetto visivo, l’artista bresciano attiva un sottile cortocircuito.
L’idea è nata quando Minelli si è trovato per caso a guardare video di manifestazioni politiche senza l’audio: “Il mio occhio fu catturato dal movimento del fumo nell’aria. Così ho deciso di sperimentare. Volevo contrapporre la bellezza di un mezzo tradizionalmente adoperato per creare caos, con la bellezza romantica dei paesaggi.

L’opera di Filippo Minelli è connessa a questioni politiche e sociali, sin da quando l’artista ha esordito con i graffiti. Al linguaggio schietto dei suoi interventi di street art, in Silence/Shapes si sostituisce un dissenso sottile, celato dietro un’estetica sublime e magica.