Sino al 20 settembre, al MUSMA – Museo della scultura contemporanea di Matera, la mostra ‘Mira! – Ortega a Matera’ racconta gli anni che l’artista spagnolo trascorse nella Città dei Sassi. Quando imparò a usare la cartapesta come materia scultorea...
Nel 1973, l’artista spagnolo José Ortega, in esilio dalla sua terra natia, si trasferì a Matera. Nel centro storico della città aprì un laboratorio dove poté sperimentare nuove tecniche per scolpire bassorilievi, imparando dalla tradizione artigiana materana a lavorare la cartapesta.
Quest’anno, la Città dei Sassi ha dedicato all’artista iberico la mostra Mira! – Ortega a Matera. Sino al 20 settembre, al MUSMA – Museo della scultura contemporanea di Matera, l’esposizione invita il pubblico a conoscere la produzione di Josè Ortega, in particolare le opere legate agli anni del suo soggiorno materano, quando portò a compimento i cicli pittorici Passarono e Morte e nascita degli innocenti: venti pannelli di cartapesta dipinta sul tema della difesa della libertà contro i regimi dittatoriali, di cui l’artista era stato vittima nella Spagna franchista.
Del percorso espositivo fanno parte gli attrezzi del mestiere impiegati dal maestro spagnolo, come i pennelli, le terre con le quali preparava i colori, le basi di cartapesta; i dipinti che anticipano la composizione dei due cicli monumentali e i pannelli finiti. Completano la mostra le terrecotte realizzate negli anni materani, disegni, foto, materiale audio e una sezione tattile, dove i visitatori sono invitati a toccare con mano le opere dell’artista.