A distanza di un oceano, le inconfondibili opere dell’artista nato negli Stati Uniti continuano ad affascinare il pubblico. Tra colori squillanti e delicati equilibri in movimento.
La sede londinese della galleria Dominique Lévy celebra uno dei nomi più in vista dello scenario creativo novecentesco. Alexander Calder. Primary Motions è un vero e proprio inno al marchio distintivo di un artista che ha gettato le basi della contemporaneità. Un unico mobile è infatti il protagonista indiscusso dell’intera esposizione, catalizzando su di sé lo sguardo del pubblico.
Fino al primo settembre, gli spazi espositivi di Old Bond Street accolgono l’imponente Blue and Yellow Among Reds, un’installazione movibile creata da Calder nel 1964 (in apertura dell’articolo). Appesa al soffitto, alta due metri e lunga quattro, l’opera si basa su un geniale scambio di equilibri tra colori primari e forme circolari, disposti secondo uno schema che trova negli immancabili bianchi e neri un adeguato punto di stasi.
La mostra londinese fa da contraltare e richiamo alla rassegna ospitata nella sede newyorkese della galleria, dal titolo Multum in Parvo. Oltre quaranta rari capolavori di Calder in scala ridotta controbilanciano idealmente la grande opera londinese e trovano dimora in uno spazio creato ad hoc dall’archistar Santiago Calatrava. Il risultato è un dialogo transoceanico tra le componenti di una personalità artistica unica.