L’implacabile fenomeno dell’acqua alta veneziana inonda Parigi, con la suggestiva installazione di Céleste Boursier-Mougenot per uno dei musei più affascinanti della città.
Il titolo dell’installazione che occupa un’intera ala del Palais de Tokyo parigino è emblematico: Acquaalta è un’opera immersiva in senso letterale. Realizzata dall’artista francese Céleste Boursier-Mougenot, evoca immediatamente l’imprevedibile moto della marea veneziana, responsabile del fenomeno cui si ispira la mostra, ospitata dall’istituzione museale fino al prossimo 13 settembre.
Il riferimento alla Laguna non è casuale per l’artista originario di Nizza. È lui infatti a rappresentare la Francia alla 56esima edizione della Biennale di Venezia, tuttora in corso. Il “suo” padiglione è una condensazione di elementi naturali che sintetizzano l’interesse dell’artista per il dialogo tra la presenza umana e il contesto ambientale in cui essa è calata. La stessa sensibilità si riscontra anche a Parigi, dove Boursier-Mougenot ricrea la particolare atmosfera veneziana.
Inondando d’acqua una parte del museo, l’artista invita il pubblico a un’originale interazione con lo spazio, che lo induce ad abbandonare qualsiasi certezza percettiva. I visitatori solcano la distesa lacustre a bordo di piccole imbarcazioni, guidandole in prima persona ed evitando alcuni ostacoli sommersi dalla massa d’acqua. L’illuminazione è ridotta al minimo, così da acuire la partecipazione sensoriale.
Un dispositivo filma i movimenti dei visitatori, riproiettandoli in diretta sulle pareti scure. Il visitatore si trova dunque a navigare in un flusso non solo acquatico ma anche visivo, che lo porta a misurarsi con l’immagine di sé. Il risultato è un’esperienza totale, capace di stimolare i sensi – dal tatto alla vista – e di far vivere ai partecipanti una traversata fisica e metaforica tra le pieghe della sensorialità.
[Immagine in apertura: Céleste Boursier-Mougenot, Acquaalta,Palais de Tokyo, Parigi 2015; photo Laurent Lecat, courtesy of the artist and Galerie Xippas, Paris; Paula Cooper Gallery, New York; Galerie Mario Mazzoli, Berlin © ADAGP, Paris]