Torna il St. Moritz Art Masters: la rinomata località turistica sulle Alpi svizzere inaugura l’ottava edizione del festival, con un focus sulla creatività italiana del XX secolo. Dallo spazialismo di Lucio Fontana alle fotografie di moda di Giovanni Gastel.
Per gli affezionati delle vacanze a St. Moritz, sarà un ritorno tutt’altro che inaspettato quello del St. Moritz Art Masters. Giunto ormai all’ottava edizione, anche quest’anno il festival non perde occasione di trasformare la capitale elvetica della villeggiatura montana extra lusso in una galleria diffusa, per la felicità dei collezionisti e amanti dell’arte che hanno scelto l’Alta Engadina come meta per la fine dell’estate.
Dopo aver accompagnato il pubblico alla scoperta del Brasile, della Cina e dell’India, stavolta il focus è sull’Italia. E non poteva essere altrimenti nell’anno dell’Expo 2015. Dal 21 al 30 agosto mostre, ma anche workshop, incontri e lecture, ripercorreranno il Novecento italiano con un approccio interdisciplinare e un’attenzione speciale al secondo dopoguerra e agli artisti che in quegli anni sperimentarono nuove pratiche artistiche tra Milano, Torino e Roma.
Anche per questa edizione, St. Moritz Art Masters si svolgerà in diverse sedi espositive: mentre le sculture di Arnaldo Pomodoro, Augusto Perez e Giacomo Manzù saranno installate en plein air, lungo l’area pedonale di St.Moritz, nella chiesa protestante della rinomata località si potranno apprezzare opere di Lucio Fontana e Piero Manzoni. La galleria Robilant e Voena ospiterà invece una retrospettiva su Aldo Mondino, mentre la personale di Salvo sarà allestita nella Chiesa Francese.
L’arte contemporanea incontra poi il design nelle installazioni di Simone D’Auria e la moda nella mostra al Kempinsky Grand Hotel, dove le fotografie di Giovanni Gastel dialogheranno con i manifesti cinematografici strappati di Mimmo Rotella.
Tra i tanti nomi italiani ne spicca uno straniero, quello dell’artista cubano Wilfredo Lam, legato all’Italia dagli anni trascorsi nel suo atelier ad Albissola Marina, in Liguria, e dalla partecipazione alla Biennale di Venezia del 1972.
[Immagine in apertura: Mimmo Rotella, Posso, 1963-1965]