26 Settembre 2015
Il famoso stilista italiano ha firmato gli abiti usati dallo straordinario danzatore Mikhail Baryshnikov, protagonista di un’eccezionale opera di Robert Wilson andata in scena a Spoleto e Milano.
Ha registrato il tutto esaurito le serie di repliche dello spettacolo Letter to a Man, che ha preso vita sul palcoscenico del Teatro dell’Arte milanese dall’11 al 20 settembre scorsi, dopo essere stato presentato quest’estate al Festival dei Due Mondi di Spoleto, con la collaborazione di CRT Milano.
Le ragioni sono molteplici, non ultima l’autore dei costumi, l’acclamato Giorgio Armani, che conferma così il suo legame professionale sempre più stretto con il teatro.
Vestiva infatti un impeccabile smoking in crêpe nero, oltre a meravigliose camicie bianche e scure, il celebre attore e ballerino Mikhail Baryshnikov che ha saputo interpretare alla perfezione il protagonista cui l’opera si ispira: Vaslav Nijinsky, indimenticato danzatore russo di origine polacca, precipitato ben presto nella follia.
È dai suoi Diari – scritti nel 1919 – che prende le mosse Letter to a Man, creato e diretto dal celebre Robert Wilson. Una testimonianza, frenetica e preziosa, del panorama della danza russa d’inizio Novecento, attraverso gli occhi di uno dei suoi nomi più illustri. Ma anche descrizione di una discesa tra i meandri della follia, clamorosamente percepita dallo stesso Nijinsky e oggi portata in scena da Baryshnikov in uno spettacolo che, dopo l’Italia, toccherà anche Madrid, Monte Carlo, Parigi, New York e Los Angeles.