È stato presentato il nuovo programma 'Muro', prodotto in esclusiva per il canale Sky: protagonista è la street art, con otto murales realizzati in altrettante località italiane.
Le Gallerie d’Italia di Piazza Scala, a Milano, hanno ospitato nella tarda mattinata di venerdì 25 settembre la presentazione ufficiale di un nuovo programma televisivo, prodotto in esclusiva per Sky Arte HD da Level 33, in collaborazione con Il Fatto Quotidiano.
Protagonista della serie Muro, in onda – con il primo di otto episodi – già il prossimo martedì 29 settembre, è quella che David Vecchiato ha definito “la vera arte pubblica” della nostra epoca: la street art, la pittura murale della metropoli contemporanea.
Vecchiato – non a caso meglio conosciuto come “Diavù” – è innanzitutto uno street artist, che per l’occasione veste i panni del curatore di progetti artistici altrui.
Colleghi autorevoli, certo, che per Vecchiato rappresentano anche degli amici, perché – tra festival e riqualificazione di interi quartieri in giro per l’Europa – gli street artist fanno rete nel senso migliore della definizione: si incontrano e confrontano, soprattutto con il luogo dove andranno a inserire la loro opera.
Il format della nuova serie segue nella pratica questa concezione della street art: ciascun episodio corrisponde a un’opera e la località con cui il guest artist è stato invitato a relazionarsi. Le telecamere seguiranno quindi il progetto sin dal “brainstorming”, ovvero dalle suggestioni trasmesse dai residenti all’artista, per concludersi nel momento in cui l’autore appone la sua firma al murale.
Mentre ogni puntata ha inizio proprio dalle Gallerie di Piazza Scala – a significare che tra l’arte novecentesca della sede museale e l’espressione “di strada” esiste più continuità di quanto si possa credere – il contesto storico e sociale di ogni località toccata dalla serie viene approfondita attraverso l’intervento dei giornalisti de Il Fatto Quotidiano.
Il primo appuntamento è fissato per martedì 29 settembre, con il racconto dell’opera realizzata dal tedesco Jim Avignon – presente anche lui al lancio ufficiale del programma – in un quartiere multietnico di Ravenna.