23 Settembre 2015
La Via Francigena pugliese sta per accogliere una quattro giorni di performance e installazioni artistiche sul tema del pellegrinaggio. Tra sofferenza e catarsi.
Il Teatro Pubblico Pugliese si accinge a inaugurare l’attesa rassegna Misteri e Fuochi, che da domani – giovedì 24 settembre – a domenica 27 raccoglierà installazioni artistiche e performance al confine tra danza, teatro e musica in quattro location eccezionali, lungo la Via Francigena pugliese: Taranto, Bari, Lucera e Brindisi. Gli artisti invitati si esprimeranno sull’antico tema del pellegrinaggio, inteso come cammino spirituale e catartico attraverso dolore e passione.
Custode di una delle tre vie del pellegrinaggio verso la Terra Santa e da sempre considerata un accesso privilegiato all’Oriente, la Puglia ha invitato artisti internazionali a realizzare opere site-specific sfruttando la contaminazione tra le arti e usando la riflessione sul dolore e sulla catarsi come base di partenza.
Il 24 settembre, il quartiere Tamburi di Taranto si animerà con l’installazione-performance Voi non sapete la sofferenza dei Santi, del regista e drammaturgo Armando Punzo.
Da venerdì 25 a domenica 27 settembre, il Teatro Margherita di Bari ospiterà Passage through the world, una sorta di opera d’arte totale in cui confluiranno le immagini, i video e l’allestimento dello spazio scenico ideati da Shoja Azari (nella foto in apertura) e Shirin Neshat, accompagnati dalla creazione musicale di un altro autore iraniano, Mohsen Namjoo, con la partecipazione delle donne lamentatrici della Città Vecchia di Bari.
Sabato 26, Tamara Cubas, artista indipendente uruguaiana, porterà all’Anfiteatro romano Multitud, esito del lavoro realizzato nelle settimana precedente da immigrati, danzatori e cittadini.
Domenica 27 settembre, la rassegna giungerà alla conclusione con Las Puertas De La Carne, performance dell’artista catalana Angélica Liddell, frutto di un intenso lavoro compiuto da lei e dal suo staff a luglio, sullo sfondo di Brindisi, dove avrà luogo l’evento performativo. Allestita nel Castello Alfonsino, l’opera proporrà una riflessione sul Sacro, in un’accezione che rifiuta e supera il materialismo contemporaneo.