Una delle rassegne più famose di Roma compie trent’anni e si prepara a festeggiarli con un’edizione ad alto contenuto artistico e dal respiro internazionale, spaziando dalla danza contemporanea ai nuovi media applicati alle arti visive.
La trentesima edizione del Romaeuropa Festival apre i battenti oggi, mercoledì 23 settembre, offrendo al pubblico un programma da capogiro: 20 creazioni esposte per la prima volta in Italia, 75 giorni di Festival, oltre 300 artisti invitati provenienti da 21 Paesi del mondo.
Tutto, all’insegna della multidisciplinarietà: teatro, danza, circo contemporaneo, arte, tecnologia e musica daranno vita ai 50 eventi che si susseguiranno – sotto il titolo di RiCreazione – in 15 diversi spazi della Capitale, fino all’8 dicembre.
L’apertura del Festival è affidata a Robert Lepage con 887 (immagine in apertura), un intenso spettacolo teatrale che vedrà in scena lo stesso regista e unirà arte drammatica e tecnologia, cui si affiancheranno altri protagonisti importanti per la storia della rassegna: dalla coreografa franco-spagnola Maguy Marin a Jan Fabre, da Anne Teresa De Keersmaeker a Marie Chouinard, fino a Fabrizio Cassol e Russell Maliphant.
Gli incroci fra teatro e arti visive saranno scanditi da Akram Khan, che all’Auditorium Conciliazione presenterà Kaash, con musica di Nitin Sawhney e scene di Anish Kapoor, mentre Emma Dante andrà in scena al Teatro Vittoria con l’intervista impossibile Io, nessuno e Polifemo e con Operetta burlesca.
L’attenzione alle arti performative acquisirà ulteriore vigore grazie alle esibizioni dei nove coreografi di DNA, di Anna Lea Antolini, della Carrozzeria Orfeo, di Ascanio Celestini, del collettivo danese Hotel Pro Forma.
Musica e performing art anche al MAXXI con Alessandro Sciarroni e i danzatori del Balletto di Roma impegnati in Turning. Symphony of sorrowful song, un progetto site-specific per il museo delle arti contemporanee che ospiterà nei suoi spazi anche Musica da cucina di People from the mountains – musicista estroso fin dal nome d’arte – in programma anche al Macro Testaccio-La Pelanda con un secondo lavoro, Matita. Sempre La Pelanda ospiterà anche quest’anno la mostra Digitalife, alla sua sesta edizione con il titolo Luminaria: 11 installazioni accompagnate da un ricco programma di performance.