Varsavia si accinge a ospitare la storica gara internazionale tra pianisti impegnati nel celebrare il mito di Chopin. Una competizione famosa in tutto il mondo... anche per le animate contestazioni e i relativi aneddoti che la accompagnano fin dagli esordi.
La diciassettesima edizione del Concorso Pianistico Internazionale Fryderyk Chopin è ai blocchi di partenza. Dopo le giornate inaugurali di giovedì 1 e venerdì 2, dal 3 al 22 ottobre la competizione entrerà nel vivo con le esibizioni degli 80 partecipanti in gara, chiamati a interpretare i celebri brani di Chopin sul palco della Filharmonia Narodowa di Varsavia.
Spetterà come al solito alla giuria designare il vincitore della competizione e, anche quest’anno, si temono accese divergenze d’opinione tra giurati e pubblico. La storia del concorso è ricca di aneddoti sull’argomento, fin dalla sua istituzione negli anni Trenta.
Nel 1937, la giuria decise di non assegnare il premio a Chieko Hara, la prima giapponese a prendere parte al concorso, nonostante il suo incredibile talento. Se non fosse intervenuto un magnate dell’epoca a istituire un premio a lei intitolato, l’incolumità dei giurati sarebbe stata messa a repentaglio dalle accese reazioni degli spettatori.
Ancora, nel 1980, all’eccentrico giovane croato Ivo Pogorelić fu preferito il più compassato Đặng Thái Sơn, sebbene gli ascoltatori la pensassero diversamente, mentre nel 2010 la vittoria andò a Yulianna Avdeeva (nella foto in apertura), nonostante la discutibile esibizione finale.
Al di là delle colorite proteste – che certamente attirano l’attenzione internazionale – il Concorso resta un trampolino di lancio per i pianisti di tutto il mondo e un omaggio alla maestria di Chopin.