Si rinnova l’appuntamento bolognese con la rassegna dedicata alla fotografia che inquadra il paesaggio industriale: una rassegna diffusa, allestita tra la Fondazione MAST e alcune prestigiose sedi nel centro storico del capoluogo emiliano.
Ha aperto i battenti la seconda edizione della Biennale Foto/Industria, che animerà numerosi luoghi espositivi bolognesi fino al primo novembre almeno. Promossa dalla Fondazione MAST in collaborazione con il Comune di Bologna, la rassegna conta sulla direzione artistica di François Hébel, responsabile del ricchissimo programma.
Articolata in 14 esposizioni, l’iniziativa crea una mappa ideale tra le varie sedi coinvolte, consolidando la sensazione che l’intera città parli la lingua della fotografia per descrivere il mondo del lavoro e della produttività.
Fino al 10 gennaio 2016, la Fondazione MAST ospiterà non solo la straordinaria collezione di libri sulla fotografia industriale raccolti negli anni dalla libraria Savina Palmieri, ma anche le opere dei finalisti del concorso GD4PhotoArt e del suo vincitore, Óscar Monzón.
Gli altri 12 eventi espositivi sparsi per il centro storico bolognese – aperti gratuitamente al pubblico fino al 1 novembre prossimo – sono raggruppati secondo alcuni filoni tematici complementari che sintetizzano i vari aspetti del processo produttivo. Dal MAMbo al Museo di Palazzo Poggi, dalla Pinacoteca Nazionale a Villa delle Rose, sono molti i fotografi internazionali chiamati a esprimersi sull’argomento della biennale: Luca Campigotto, David LaChapelle, Edward Burtynsky, Kathy Ryan e Gianni Berengo Gardin sono presenti a Bologna con le loro opere, solo per citarne alcuni.
Numerosi anche gli eventi collaterali alla rassegna. In linea con il tema della rassegna, domani, domenica 11 ottobre, all’Auditorium della Fondazione MAST saranno proiettate alcune pellicole che raccontano l’industria, dai corti ai film che hanno fatto storia; come Tre fili fino a Milano di Ermanno Olmi e La classe operaia va in Paradiso di Elio Petri.