L'opera del regista Andrea Bettinetti è tra i 50 film finalisti della 14esima edizione del Festival Internazionale del Cinema d'Arte. Allo Spazio Oberdan, fino al 18 ottobre.
Oggi, mercoledì 14 ottobre, la competizione del 14esimo Festival Internazionale del Cinema d’Arte è entrata finalmente nel vivo: inaugurata oggi la rassegna presso lo Spazio Oberdan, fino a domenica 18 ottobre Milano sarà teatro della proiezione di ben 50 film, provenienti da 20 Paesi diversi.
Ad accomunare le tante realizzazioni cinematografiche, la volontà a sviluppare il linguaggio audiovisivo come forma d’arte contemporanea a tutti gli effetti; magari, proprio mettendo in relazione il cinema con le arti visive e fare un Cinema d’Arte, come s’intitola appunto una delle tre categorie in cui il Festival raggruppa i film in concorso.
Proprio all’interno del programma di questa sezione – dedicata a quelle opere che raccontano artisti e movimenti, riflettendo sui protagonisti, sulla storia e sulle idee dell’arte – gli spettatori di Sky Arte HD potranno riconoscere il titolo di un docu-film prodotto dal canale Sky e da Good Day Films, per la regia di Andrea Bettinetti.
Venerdì 16 ottobre, alle ore 17:00, il Festival presenterà una proiezione di Piero Manzoni, Artista l’indagine che restituisce l’atmosfera e la frizzante scena intellettuale della stessa Milano di alcuni decenni fa, affamata di vita dopo il lungo digiuno di emozioni patito durante la guerra. Brera come Pigalle, i tavolini del leggendario Bar Jamaica affollati di avventurieri e perdigiorno, scrittori in erba e fantasiosi studenti d’accademia. Tra cui spicca, naturalmente, Piero Manzoni.
A restituire la rilevanza e la portata storica della sua esperienza sono le interviste ai grandi protagonisti della contemporaneità. Partendo da quello che, per dirompente carica eretica, capacità di stupire e anche indignare può essere considerato un suo degno erede: Damien Hirst.
Passano in rassegna le opere più celebri di Piero Manzoni, raccontate con uno sguardo al contesto in cui sono nate e un altro alla loro capacità di essere capolavori universali, vittoriosi sul tempo. Ecco gli Achromes, elegantissime variazioni sul tema dell’astrazione, ed ecco la sua profonda riflessione sul concettuale: tracciata attraverso le Linee insufflata nei Corpi d’aria , inscatolata in forma di Merda d’artista.