Nella Capitale, 29 street artist romani hanno dipinto sui muri di un’architettura in via di demolizione. Settimane di cantiere creativo per un omaggio alla street art più effimera, destnata a rimanere impressa nella memoria dei visitatori. Sino all’11 ottobre.
A Roma, in un’ex banca destinata alle ruspe in Viale Liegi, in zona Policlinico, 29 street artist romani hanno lavorato per settimane, realizzando una serie di murales… con la consapevolezza che nessuna delle loro creazioni avrà un domani.
Ideato e curato da Elena Nicolini, giovane architetto, appassionata di muralismo e frequentatrice della scena street della Capitale – in collaborazione con i colleghi di Gravity, un team di quattro architetti ed ingegneri – il progetto si intitola Tracce temporanee: non poteva esserci titolo più adatto per definire un’operazione che si sviluppa dall’idea di dissolvimento, di effimero e di trasformazione, delle opere come dell’architettura che le ospita.
Perché Tracce Temporanee avrà vita breve: giusto il tempo dell’inaugurazione – avvenuta nella location segreta l’8 ottobre – e dei 4 giorni d’apertura. Il sipario calerà domenica 11 ottobre, quando quelle mura saranno distrutte per lasciare posto a una nuova architettura e le opere consegnate alla memoria di chi ha avuto occasione di vederle.
[Immagine in apertura: l’intervento di Klevra a Tracce Temporanee, Roma]