Dopo 6 anni di restauri, riapre a Monza la cappella e il monumentale ciclo pittorico dedicato alla sovrana longobarda Teodolinda, considerato la più ampia serie di affreschi italiani in stile gotico internazionale.
La mattina del 16 ottobre, la città di Monza saluterà finalmente la restaurata cappella del duomo cittadino, che nel XV secolo fu dedicata alla regina longobarda Teodolinda. Di questa complessa figura – amata reggente, raffinata mecenate, donna illuminata di fede cattolica – racconta le vicende il ciclo di affreschi (nella foto in apertura di Piero Pozzi) realizzato dalla bottega lombarda degli Zavattari nel Duomo di Monza, dove nel 627 la regina fu sepolta e onorata dai cittadini come una santa.
Sviluppata su una superficie di 500 metri quadri e 5 registri sovrapposti, la monumentale decorazione si compone di 45 scene ed è considerata la più ampia serie pittorica italiana in stile gotico internazionale. I secoli, l’umidità e restauri precedenti di pessima qualità avevano compromesso la bellezza dei colori stemperati e terrosi, delle decorazioni dorate a rilievo, dei preziosi damaschi delle vesti, dei volti degli 800 personaggi che partecipano alla narrazione.
Per restituire alle pitture l’antico splendore, ci sono voluti sei anni di accurati lavori che la Fondazione Gaiani – l’ente che si occupa della gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico del duomo – ha affidato alla società Anna Lucchini Restauri: tecniche tradizionali di intervento sono state affiancate da metodologie nuove e all’avanguardia studiate ad hoc, come il laser e le nano-tecnologie.