Mentre a Parigi era in corso la Conferenza mondiale sul clima, a Pechino un artista cinese concludeva una performance lunga quattro mesi. L’obiettivo: trasformare lo smog in un solido mattone. Mostrando il "peso" delle sostanze inquinanti che respiriamo ogni giorno...
È un’impresa ambiziosa, quella portata a termine da Brother Nut (all’anagrafe Wang Renzheng), 34enne artista cinese che dal 24 luglio al 30 novembre scorsi ha impiegato quattro ore delle sue giornate ad aspirare lo smog di Pechino, con un aspirapolvere capace di risucchiare lo stesso quantitativo di aria respirata da 62 persone in un giorno.
Facendo leva su una preoccupante piaga ambientale i cui effetti quotidiani colpiscono milioni di cinesi, l’artista ha monopolizzato l’attenzione dei media internazionali, che hanno seguito e documentato l’evoluzione della sua performance intitolata simbolicamente Dust Plan.
Con la polvere raccolta, Brother Nut ha costruito un mattone, per dare ai suoi concittadini e al mondo intero una prova tangibile della gravità di una situazione non più ignorabile. L’aria respirata dagli abitanti di Pechino in 100 giorni si è tramutata in altrettanti grammi di polvere, trasformati – con l’aggiunta di una piccola quantità di argilla – in un oggetto solido e denso come un mattone. Un invito, forse, a gettare le basi per la soluzione di un problema globale.