Nell’antico insediamento romano ai piedi del Vesuvio hanno inaugurato sei domus restaurate: un primo passo verso la realizzazione dell’ampio progetto di tutela e valorizzazione di Pompei.
“Qui c’è il passato straordinario dell’Italia e un grande pezzo del nostro futuro. Saremo sempre testardamente e tenacemente dalla parte della bellezza e di chi i problemi li affronta per risolverli”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato a Pompei la riapertura di sei domus, importante step verso la realizzazione dell’ampio progetto della Grande Pompei.
Ad accompagnarlo c’era anche il Ministro dei beni culturali Dario Franceschini, secondo cui “il lavoro costante, silenzioso, lungo della Soprintendenza e della Direzione Generale del Grande Progetto ha consentito di rispettare i tempi concordati con l’Unione Europea per impegnare i 105 milioni di fondi europei. La rinascita di Pompei è ormai evidente e lo hanno riconosciuto anche gli ispettori Unesco: le possibilità di crescita sono ancora tante e tutte straordinarie”.
Già accessibili al pubblico, gli edifici restaurati sono così denominati: la Fullonica di Stephanus, la Casa del Criptoportico (nell’immagine in apertura), la Casa di Paquius Proculus, la Casa del Sacerdos Amandus, la Casa di Fabius Amandio e la Casa dell’Efebo.