‘International Pop’ ripercorre in 150 opere il successo nel mondo del celebre movimento artistico del ‘900, senza naturalmente dimenticare i capolavori di Andy Warhol e compagni.
L’immaginario vibrante e audace della Pop Art è protagonista dell’appuntamento espositivo ospitato fino al 15 maggio 2016 negli spazi del Philadelphia Museum of Art. International Pop rivela come una delle principali correnti artistiche del secolo scorso sia riuscita a estendere la propria eco in tutto mondo, divenendo un movimento di portata globale.
Concentrandosi sul periodo compreso tra il 1956 e il 1972 e attraverso 150 opere tra cui dipinti, sculture, collage, installazioni e video, la mostra fa luce sui cambiamenti culturali, sociali e politici avvenuti nelle aree in cui la Pop Art trovò terreno fertile per la propria genesi – gli Stati Uniti e il Regno Uniti prima di tutti – ma anche nelle successive zone di espansione.
L’Italia, la Germania, la Spagna e la Francia, l’Europa dell’Est, l’America Latina, il Giappone furono anch’essi interessati dal rivoluzionario fenomeno artistico, riuscendo a sviluppare caratteri autonomi, spesso in linea con le specificità locali.
Gli artisti selezionati dal museo statunitense – Andy Warhol, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Tom Wesselmann, Ed Ruscha, Richard Hamilton, Pauline Boty, Peter Blake, Clive Barker, Gerhard Richter, Sigmar Polke, Konrad Lueg e molti altri ancora – rivelano un comune interesse verso i temi del consumismo e della crescente diffusione dei mass media.
La possibilità di vedere insieme gli esiti delle ricerche sviluppate in ciascuno dei venti paesi analizzati permette di apprezzare alcune delle più affascinanti interpretazioni della Pop Art.
[Immagine in apertura: Roy Lichtenstein, Look Mickey, 1961, olio su tela, National Gallery of Art, Washington, DC. Gift of Roy and Dorothy Lichtenstein in Honor of the 50th Anniversary of the National Gallery of Art]