A tu per tu con David Foster Wallace

9 Febbraio 2016

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Quando David Lipsky – reporter di Rolling Stone – incontra David Foster Wallace, lo scrittore ha 34 anni ed è appena salito alla ribalta internazionale con la pubblicazione del suo secondo, rivoluzionario romanzo, Infinite Jest. Trascorreranno assieme cinque giorni, per un’intervista che – fatto strano, per un giornalista – Lipsky non pubblicherà nel corso di quello stesso anno.
Da quel 1996 al 2008, anno del suicidio di David Foster Wallace, i due non s’incontrano più; eppure, proprio per il drammatico evento Lipsky ha il coraggio di recuperare i nastri delle registrazioni e dare un senso alle parole scambiate durante i giorni trascorsi insieme.
Il film The End of Tour, che uscirà nelle sale italiane l’11 febbraio, attraverso la regia di James Ponsoldt e l’interpretazione di Jesse Eisenberg (nel ruolo del reporter) e Jason Segel (che interpreta lo scrittore) racconta appunto di quell’incontro.
Ispirato proprio al libro che Lipsky scrisse dopo il decesso di Wallace, Come diventare se stessi, ha l’ambizione – e la capacità, probabilmente – di parlare alla profondità della coscienza attraverso piccole, intense scoperte.

L’incontro-confronto di questi due uomini alla ricerca del proprio posto nel mondo è il leitmotiv del film, che è stato sceneggiato dal Premio Pulizer Donald Margulies con una particolare leggerezza, piena d’ironia e autenticità.
Foster Wallace insisteva infatti nel classificarsi come persona normale: rifiutava di rientrare nei cliché mediatici del dannato, amante degli eccessi. Felice e incredulo del suo successo e spaventato dall’idea di perderlo, era ossessionato dalla ricerca di una verità assoluta che riguardava proprio la quotidianità.