Arte e percezione. Protagoniste in Danimarca

9 Febbraio 2016

Gianni Colombo - Spazio elastico - 1967-68 - photo Valentina Grandini

A più di 50 anni dall’ultima esposizione intitolata all’Arte Cinetica e Optical in terra scandinava, il Louisiana Museum of Modern Art, a pochi chilometri da Copenaghen, ospita Eye Attack. Op Art and Kinetic Art 1950-1970. Un focus su due correnti artistiche quanto mai attuali, nate negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, al confine tra scienza, sperimentazioni percettive e nuove tecnologie.

Fino al 5 giugno, il museo danese si trasformerà in un vero e proprio laboratorio visivo, in cui trovano spazio più di cento opere realizzate da oltre quaranta artisti – tra cui i maestri Victor Vasarely e Bridget Riley – impegnati in un’avanguardistica ricerca sulla percezione visiva.

Diffuse a livello internazionale, ben oltre i confini culturali e politici, Arte Cinetica e Optical hanno riunito a distanza intere generazioni di artisti, determinati a esplorare il legame tra disciplina scientifica e universo sensoriale, usando le innovative tecnologie dell’epoca come strumento interpretativo. La conoscenza del mondo attraverso i sensi è alla base della cosiddetta Arte Cinetica, derivante dal rapporto tra prodotto artistico e movimento, inteso nella sua dimensione fisica o virtuale ante litteram.

Cresciute sullo stesso terreno d’indagine, Op Art e Arte Cinetica hanno conosciuto uno sviluppo parallelo, che si è tradotto in forme geometriche astratte e nell’uso di materiali industriali e nuove tecnologie, all’insegna di un’esperienza sensoriale diretta e in constante evoluzione. La mostra danese sottolinea l’incredibile attualità insita in movimenti artistici che, a distanza di oltre cinquant’anni, sanno ancora rispondere alle esigenze del presente.

[Immagine in evidenza: Gianni Colombo, Spazio elastico, 1967-68, photo Valentina Grandini]