I giovani architetti premiati dal MoMa

3 Febbraio 2016


Giunto alla sedicesima edizione, il Young Architects Program ancora una volta offre a giovani talenti della progettazione l’opportunità di confrontarsi con uno spazio di grande prestigio, l’area outdoor del MoMa PS1 a New York, e realizzare un progetto temporaneo che – oltre a fornire ombra e posti a sedere ai visitatori nella bella stagione – costituisca un esempio innovativo di quello che gli architetti emergenti sono capaci di concepire.

Quest’anno, a vincere la sfida sono stati i messicani dell’Escobedo Solíz Studio, Lazbent Pavel Escobedo e Andres Solíz, che hanno presentato alla giuria l’installazione Weaving the Courtyard: assolutamente site-specific, il concept fa proprie le linee-guida dell’iniziativa – che presta una grandissima attenzione a temi quali la sostenibilità ambientale – e trasforma lo spazio messo a disposizione dal museo in un nuovo paesaggio urbano.

Elemento caratteristico del progetto è il sistema di ombreggiatura ideato dagli architetti messicani: un’intelaiatura di corde variopinte, tese sulla testa dei visitatori e agganciate ai setti murari del cortile sfruttando i fori già lasciati dai casseri nel cemento.
Il “tessuto” sospeso sarà a maglie sufficientemente larghe da permettere ai flussi d’aria di attraversarlo e muovere le singole corde, assumendo riflessi e colorazioni cangianti che non mancheranno di costituire un magnifico diversivo estetico, per i newyorkesi in cerca di relax e refrigerio duante l’estate.

[Immagine in apertura: Escobedo Soliz Studio, Weaving the Courtyard, 2015 © Escobedo Soliz Studio]