22 Febbraio 2016
Dal 25 febbraio la deliziosa città fiamminga ospita un singolare percorso espositivo, che indaga l’origine dell’iconografia di queste affascinanti - e spesso perseguitate - donne.
Le sale medioevali del Sint-Janshospitaal di Bruges, la cui collezione permanente ospita alcuni capolavori del maestro Hans Memling, stanno per aprire le loro porte ad una delle figure più inquietanti e controverse della storia dell’umanità: la strega.
Attraverso 40 opere realizzate da pittori fiamminghi e olandesi, tra cui emergono Pieter Bruegel e David Teniers il Giovane, la mostra rivela per la prima volta il ruolo giocato dalla storia dell’arte nella creazione di quell’immaginario visivo ancora oggi connesso con il fenomeno della stregoneria.
Entrate come tema delle rappresentazioni artistiche a causa delle persecuzioni che subirono nel corso della cosiddetta “caccia alla streghe”, queste donne cominciarono ad assumere i caratteri che ancora oggi le distinguono per mano degli artisti dei Paesi Bassi.
A testimoniarlo sono proprio le opere di Pieter Bruegel che, oltre ad arricchirne l’aspetto estetico con dettagli mostruosi e poco femminili, per la prima volta le rappresentò in volo su una scopa, influenzando in questo modo i pittori contemporanei e generazioni di artisti successivi, specie nel nord dell’Europa.
La mostra, aperta fino al 26 giugno, restituisce inoltre scorci della vita tradizionale nell’area olandese nel periodo compreso tra il 1450 e il 1700, rivelando un mondo nel quale esoterismo, folklore e superstizioni sembravano convivere con le più prosaiche attività quotidiane.
[Immagine in apertura: Pieter Bruegel, Margherita la pazza, 1561, olio su tavola]