Quel che resta del Diurno Venezia, gioiello Art Déco di Milano, un tempo luogo di ristoro di viaggiatori stanchi, torna a rivivere grazie alle rappresentazioni di Guido Buganza e al restauro del FAI.
Angoli, prospettive, sedie vuote, scorci di quello che un tempo era un luogo destinato all’igiene e al ristoro di viaggiatori stanchi: il Diurno Venezia.
Guido Buganza rappresenta, con precisione e magistrale tecnica, gli arredi e quel che resta di questo gioiello Art Déco – su progetto di Piero Portaluppi – che il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha in tempi recenti preso in custodia, per farlo riscoprire e porre le basi per portarne alla luce l’antico splendore.
Il Diurno Venezia è stato un elegante e funzionale centro servizi per viaggiatori, realizzato tra il 1923 e il 1925, chiuso nel 2006 dopo decenni di abbandono. Con questa esposizione di Guido Buganza, intitolata Quaderni Milanesi e allestita presso la galleria milanese Gli eroici furori – dal 2 al 25 marzo – la Delegazione FAI di Milano aprirà ufficialmente gli eventi che avranno vita intorno all’atteso restauro di questo monumento della città che fu.