Il museo svizzero dedicato ai più celebri scatti della storia approfondisce l’inscindibile legame tra fotografia e musica, con una mostra che ripercorre il ventesimo secolo attraverso un’incredibile collezione di vinili.
Da sempre portatore di soluzioni creative imprevedibili, il profondo rapporto tra fotografia e musica è protagonista di una grande rassegna ospitata, fino al 16 maggio, dal Foto Museum di Winterthur, in Svizzera, con la curatela di Antoine de Beaupré, Serge Vincendet e Sam Stourdzé.
Grazie all’esposizione di oltre 500 copertine di dischi, Total Records – Vinyl & Photography mostra la rivoluzionaria interazione fra il vinile e la fotografia, accompagnando il pubblico in un viaggio attraverso la storia culturale e mediatica del secolo scorso.
Da Grace Jones a David Bowie, passando per Prince e i Rolling Stones, l’immagine fotografica ha sempre costituito, per i musicisti, un’inesauribile miniera di risorse, fornendo loro una vera e propria identità visiva e trasformandoli in icone entrate di diritto nell’immaginario collettivo.
Al pari degli autori dei dischi, le copertine dei vinili hanno acquisito, nel tempo, una notorietà planetaria, divenendo oggetti da collezione e opere d’arte a se stanti. Richard Avedon, Guy Bourdin, David Bailey, Annie Leibovitz, David LaChapelle, Irving Penn e Juergen Teller sono solo alcuni dei grandi fotografi incaricati di realizzare gli scatti che spiccano su copertine passate alla storia, abbattendo i confini tra due discipline complementari.
[Immagine in apertura: Irving Penn, Miles Davis, cover dell’album Tutu, dettaglio, 1986
© Warner Bros. Records]