La sede milanese dell’importante istituzione culturale ospita una rassegna artistica davvero inconsueta, che indaga i concetti di furto, ispirazione e appropriazione, applicati all’universo della creatività.
È un’esposizione di grande impatto, quella che in questi giorni occupa i due livelli della Galleria Nord e il Cinema presso la Fondazione Prada di Milano. Fino al 28 agosto, la mostra collettiva L’image volée offrirà una ricognizione sugli aspetti più insidiosi della creatività, attraverso l’opera di oltre 60 artisti.
Curata dal fotografo Thomas Demand e allestita in un ambiente progettato dallo scultore Manfred Pernice, la rassegna include lavori realizzati dal 1820 ai giorni nostri, con l’obiettivo di far luce sull’importanza dei modelli iconografici preesistenti come base di partenza per la creazione di nuove opere. I limiti tra originalità, copia, furto e appropriazione diventano il terreno di indagine di una mostra originale.
Tra fotografia, video, pittura, installazione e scultura, il percorso espositivo – organizzato secondo un criterio empirico – affronta le tematiche proposte accostando artisti eterogenei, le cui opere riflettono o mettono in atto i principi di sottrazione e reinterpretazione dell’esistente – da Cattelan a Richter, da Sturtevant a Jorn, da Baldessari a Sophie Calle.
[Immagine in apertura: veduta della mostra, photo by Delfino Sisto Legnani Studio]