Il duo di autori approda finalmente sui grandi schermi con la storia di una delle più grandi baraccopoli d’Europa, ritratta durante i mesi precedenti allo sgombero.
È una storia decisamente attuale, quella raccontata da Gianluca e Massimiliano De Serio ne I ricordi del fiume, il film uscito da poche ore sui grandi schermi italiani e presentato, nella versione da 140 minuti, alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Fuori Concorso.
Basato sulle storie vere vissute al Platz – una delle più popolose baraccopoli d’Europa, sorta sugli argini del fiume Stura a Torino e abitata da oltre mille persone fino allo sgombero, avvenuto nel febbraio 2015 – il film ritrae l’esistenza di un’intera comunità, fra lacerazioni, drammi, vita e speranza.
I fratelli De Serio, torinesi di nascita e residenti nelle vicinanze del Platz, hanno deciso di usare la cinepresa per immortalare una realtà complessa, ma profondamente umana. Il cuore pulsante della loro opera cinematografica, infatti, è racchiuso nella “città invisibile” sulle rive del fiume che attraversa la città e nelle storie dei suoi abitanti, seguiti, nell’arco di un anno e mezzo, durante la loro vita quotidiana, all’esterno e all’interno del Platz.