Il celebre 'Ritratto d’uomo', fiore all’occhiello della collezione di Palazzo Madama, è in dialogo con un’altra opera del grande maestro siciliano. Eccezionalmente in prestito dal Museo regionale di Messina.
È in corso fino al 27 maggio presso Palazzo Madama di Torino un evento eccezionale: il celebre Ritratto d’uomo, capolavoro indiscusso di Antonello da Messina e fiore all’occhiello del museo torinese, è posto a confronto – in un nuovo scenografico allestimento, appositamente creato per l’occasione in Camera delle Guardie – con un’altra opera del grande maestro siciliano.
Si tratta di una preziosa tavola bifronte – straordinariamente in prestito dal Museo regionale di Messina – che raffigura su un lato la Madonna con il Bambino benedicente e un francescano in adorazione, mentre sull’altro è dipinto l’Ecce homo. Il dialogo tra i due capolavori consente di focalizzare le caratteristiche che hanno reso Antonello da Messina uno dei principali maestri del Rinascimento, nonché il primo pittore italiano di statura veramente europea, capace di confrontarsi con i grandi artisti della nuova pittura fiamminga, senza per questo rinnegare la tradizione italiana.
L’opera in prestito da Messina è annoverabile tra i primissimi lavori dell’artista e si è imposta all’attenzione della critica internazionale per la straordinaria qualità della pittura. Il Ritratto d’uomo, invece, dipinto successivamente nel 1476, è una delle prove più alte di indagine psicologica – e relativa rappresentazione della personalità del soggetto ritratto: la potenza dello sguardo ha fatto di questo ignoto personaggio una celebrità, e spesso si è tentato di leggere un eventuale senso recondito della sua espressione autorevole e, forse, autoritaria.