L’artista belga famoso in tutto il mondo per le sue spettacolari installazioni è approdato a Milano con una mostra che conferma lo straordinario appeal della sua arte. Fra estetica e partecipazione.
In concomitanza con le travolgenti settimane milanesi dedicate all’arte e al design, l’affascinante location dell’HangarBicocca ha presentato al pubblico una mostra destinata a far parlare di sé.
Fino al 31 luglio, riflettori puntati su Carsten Höller – Doubt, la personale dell’artista belga classe 1961, che riunisce famose opere del passato a lavori più recenti.
Curata da Vicente Todolì, l’esposizione rispecchia l’approccio di Höller alla creatività, intesa come mezzo per generare dinamiche partecipative e nuovi sistemi di relazione fra gli spettatori. Le installazioni in mostra insistono sia sul tema della scelta sia sulla percezione dell’opera – e conseguente reazione – da parte del pubblico.
Innescando reazioni e coinvolgimento, Höller ammette anche la dialettica fra dubbio e decisione nella gamma di possibilità generate dal fare creativo. Ecco allora che nessuno degli interventi dell’artista belga può essere osservato senza una partecipazione diretta, fisica o percettiva. Né è un esempio Y, l’installazione posta all’inizio del percorso espositivo: una galleria di lampadine che, accendendosi a intermittenza, suscitano nello spettatore il dubbio sulla direzione da prendere.
Il medesimo assunto vale per Decision Corridors, un camminamento labirintico fra due strutture speculari d’acciaio che sollecitano la risposta percettiva di chi vi passa attraverso. Fra le incredibili opere in mostra, spiccano Upside-Down Goggles – uno strumento per vedere il mondo capovolto – Two Flying Machines, che consente di vivere sensazione del volo e la celebre giostra Double Carousel, al confine tra gioco e partecipazione.